L'ascolto di sé inizia dal naso, strano?
Eppure la Medicina Cinese ci dice come questo sia possibile.
Nella meravigliosa stagione dell’Autunno, dove i mille colori impregnati ancora del caldo estivo vengono sprigionati dalla terra, ogni uomo ha la possibilità di osservare il proprio operato sotto
una nuova luce.
È la luce intensa dei colori autunnali che con la loro ricchezza invita ogni persona a compiere un viaggio intimo, per esplorare le azioni e gli eventi affinché essi possano essere rivisitati cogliendone le molte sfumature. Grazie a questo rilettura interiore si ha la possibilità di considerare cosa è necessario lasciar andare per riorientarsi verso se stessi.
Nel riorientarsi il senso più idoneo a compiere tale azione è il naso, il fiuto che ci guida verso ciò che per noi è odore conosciuto e piacevole, quell’odore primario che ci lega alla vita. Emozioni intense e ricordi lontani che sono stati i primi ad essere registrati passano attraverso l’olfatto, il più antico e potente dei nostri sensi. È il senso più enigmatico, quello che ci guida in ogni momento, quello che modifica il nostro inconscio più profondamente.
Il naso, organo che nella lingua ideogrammatica cinese sta ad indicare una protuberanza ma anche se stessi, svolge il “rituale” dello scambio e della relazione durante il processo respiratorio. Il primo buon odore che inaliamo al momento della nascita, nell’atto del primo respiro è quello dell’ambiente in cui nasciamo e del corpo materno, odori che riconosceremo come “odori buoni” per noi poiché garantiscono la sopravvivenza. Questo “odore buono” verrà registrato e tale registrazione ci permetterà di allontanarci da ciò che è sgradevole e mina la vita.
E così al naso è legato il respiro, il ritmo, la tutela della vita, la memoria e il sentimento profondo.
Esso ci dirige a "fiutare" o "rifiutare" le persone e le cose, ad "annusare qualcosa che non va”. Così questo organo, primo sensore del mondo ci guida a scoprire quell’odore gradevole per incamminarci gradualmente verso la nostra verità.
La Medicina Cinese invita nella stagione dell'Autunno a concedersi un periodo di tranquillità del comportamento, ritirandosi presto la sera e alzandosi di buon mattino; a mantenere in pace le menti e lasciar andare quello che non è più funzionale al nutrimento della vita. Così come cadono le foglie, allo stesso modo dovremmo separarci dalle abitudini mentali legate al timore della perdita.
Il naso, primo sensore del mondo, ci guida a riconoscere quell'odore sgradevole da " ri-fiutare" , per incamminarci in nuove strade che conducono gradualmente verso la nostra verità.
L'Autunno guida all'introspezione e fa sorgere domande.
A fiuto, cosa non ti occorre più?
E qual è l’atteggiamento da lasciare poiché mina la tua espressione vitale?
Quale amicizia che fino ad ora è stata buona per te, ora invece non lo è più?
Che genere di interessi hai coltivato che ora vuoi lasciar coltivare ad altri?
Domande che nella Stagione dell’Autunno dovremmo porci per mettere semi nella nostra interiorità, che dopo il silenzio dell’inverno daranno nuovi fiori a primavera! Lo sapevi che i cinesi per
indicare se stessi si toccano il naso con il dito e non il petto?
È un invito a fidarti… annusa l’aria intorno a te e vai!
Laura Rubrianti