"Quando io danzo, danzo: quando io dormo, dormo; e quando mi riposo, mi riposo".
Questo semplice assunto è espresso magnificamente nel dipinto di Gustave Caillebotte, grazie al quale l'artista esprime le varie forme del rapporto con l'azione. Lavoro attento, automatico, solitario in una parte della tela e la non-azione come il tempo di una pausa, per gustare l'odore del vino in mezzo alla segatura, in un angolo del dipinto.
Notiamo in ambedue le figure, sia nel'atto del fare che nel momento del riposo, quanto essi siano assorti e presenti alle loro azioni.
La presenza mentale all'azione accresce l'idea di essere veramente umani, la sensazione di presenza al mondo e riduce il compiersi di quei gesti talmente automatici che finiamo per non sapere più, un attimo dopo, se li abbiamo compiuti o meno.
La presenza all'azione ci permette altresì di comprendere in quale momento un'azione diventa inutile: essere presenti a ciò che si mangia o a ciò che si beve ci aiuta a capire il momento in cui non è più utile continuare.
La piena consapevolezza ci aiuta a percepire in quale momento la conversazione diventa un dialogo tra sordi.
Essere presenti, sentire il respiro che accade in noi, riporta sempre all'azione, permettendoci di sottrarci all'idea del fare e restituire il valore dell'agire per essere.
La semplicità di tale presenza ci aiuta, senza dare tanto nell'occhio, a vivere pienamente nella complessità della vita e a trarne insegnamenti evolutivi.
E se dopo le nostre azioni in consapevolezza, imparassimo ad essere pienamente presenti al fatto di non- fare nulla?
E se imparassimo a interrompere le nostre azioni per altri motivi che non siano solo la stanchezza e la noia, per praticare la non azione?
Nella meditazione, la pratica dello stare fermi e presenti solo al respiro, ci insegna moltissimo sul concetto di non-azione, e possiamo comprendere che la meditazione non va forzata o imposta al nostro corpo, bensì semplicemente permessa.
Cerchiamo di lasciarla emergere dentro il nostro corpo.
Prima di mangiare, prima di lavorare, prima di telefonare, prenditi il tempo di respirare e l'azione sarà pregna della non-azione.
È un modo per essere completamente nella Vita che semplicemente accade.
Buona pratica
Laura Rubrianti
Liberamente tratto da : Dell'Arte della Meditazione
Scrivi commento